Il porto di Chioggia | Città Pesca Turismo | Pesca (*)


  Il fatturato globale del Mercato Ittico di Chioggia si attesta mediamente sugli 80 miliardi annui, cifra considerevole che muove un indotto, compresa la molluschicoltura, di oltre 500 miliardi annui (dati forniti dalla SOGEI, sulle dichiarazioni IVA relative al 1993). Se si considera che l’intera provincia di Venezia, nello stesso anno ha dichiarato all’IVA circa 950 miliardi, si comprende come Chioggia produca oltre la metà dell’intero fatturato della provincia di Venezia nel comparto dell’ittico.
  I motopescherecci iscritti al comparto marittimo di Chioggia segnalano una sostanziale staticità del mercato ittico che fa segnalare nel 1999 un calo di produzione e di valore. Complessivamente, il pescato ha subìto una contrazione di oltre 12.000 quintali rispetto all’anno precedente, mentre il valore ha subìto una contrazione di oltre 5 miliardi di lire. Va notato che il 1998 fu l’anno record dell’ultimo decennio e il rapporto penalizza eccessivamente il 1999, dal momento che, nell’arco temporale più lungo, gli esiti dello stesso 1999 sono sostanzialmente in linea con le medie del decennio. Va notato, inoltre, che nel 1999 ci fu una crisi dovuta alle bombe pescate nell’Alto Adriatico in conseguenza della guerra del Kosovo, con la perdita di molte giornate di pesca dovute alla bonifica dei fondali. Nell’anno 2000, tuttavia, si è registrato un buon aumento del pescato locale sia in quantità che in valore, ciò che ha riportato la media in linea con le medie dell’ultimo decennio.
  La crisi economica degli ultimi anni ha manifestato più spesso motivazioni sia di carattere strutturale che di tipo congiunturale; infatti essa pare provocata soprattutto dall’abbandono progressivo del prezzo di vendita del prodotto, che ha così ridotto i margini di guadagno del settore, dato che non è possibile contrastare questa situazione attraverso un incremento della produttività.
  Una ulteriore difficoltà strutturale di questo comparto deriva da una fragilità intrinseca, individuabile nel difficile equilibrio che esiste tra le risorse a disposizione (il pesce) e la capacità di pesca stessa. A differenza della maggior parte dei settori economici, la produzione in questo comparto non è assolutamente controllabile e ciò determina una instabilità di fondo che provoca incertezza e minore stimolo negli investimenti sotto il profilo della creazione di nuove attività.
  Molto diverso si appalesa il discorso del repentino calo del pesce di acqua dolce e del pescato di laguna. Il primo influenzato da erbicidi e pesticidi in agricoltura che con le abbondanti piogge defluiscono nei corsi d’acqua, il secondo è senz’altro dovuto in parte all’inquinamento della laguna e parte alla colonizzazione delle vongole (Tapes semidecussatus) e del sistema di raccolta delle stesse, con barchini che trainano delle "rasche" che arano i fondali, producendo gravi danni all’habitat naturale. La stessa sorte è toccata al pesce di valle, la cui quantità pescata è in diminuzione, anche se la riduzione è decisamente più sfumata rispetto a quella che caratterizza i due casi precedenti.
Interessante è invece l’andamento del prodotto ittico di importazione nazionale ed estero venduto al Mercato Ittico di Chioggia. Tale produzione è in costante aumento, specialmente per le specie più pregiate, molto richieste dai consumatori.
  Un’ultima considerazione sul destino economico del settore ittico a Chioggia va fatta sul lento declino del numero di iscritti alle varie società cooperative della pesca, conteggiati in base all’anno di nascita.
  Gli iscritti alle cooperative, infatti, sono numerosissimi nella fascia dei nati tra il 1950 ed il 1970, ma sono quasi altrettanto scarsi nelle fasce d’età successive. Questo è sufficiente per comprendere come tale settore, vitale per l’economia di Chioggia, rischi gradualmente di "estinguersi" se esso non viene condotto entro una filosofia gestionale di tipo moderno ed industriale, nel cogliere senza indugi le opportunità offerte dalla più moderna tecnologia e senza eccedere in tentazioni di tipo assistenzialistico da "settore in crisi".


Immagine


Al mercato ittico