Il porto di Chioggia | Notizie ed eventi | Rivista Ufficiale | Seariver 2000 | Articolo 14


di Bruno Geromin

Le origini delle vie navigabili dei veneti
  Fin dalle origini, le lagune dell’Alto Adriatico sono sempre state collegate al mare attraverso le foci dei Fiumi o Canali che a loro volta si connettevano a scali portuali interessati da traffico marittimo o fluvio lagunare. Questa realtà viene ancora più da lontano, prima della Repubblica di Venezia, prima che Padova, Altino o Aquileia diventassero quelle importanti città romane a tutti note. Infatti, è storicamente provato che gli abitanti delle lagune e del litorale Adriatico avevano consistenti relazioni commerciali con il più importante scalo etrusco dell’Alto Adriatico, quello della vicina Adria.
  Possiamo così affermare che i “paleoveneti”, che risiedevano nei territori che poi diedero vita alle città di Padova, Altino, Oderzo, Concordia Sagittaria e Aquileia fin d’allora, colsero nel tempo l’importanza della posizione geografica del loro territorio, perché all’incrocio tra i traffici stradali che risalivano da nord a sud la penisola, da Ravenna e Pomposa verso Altino ed il Brennero, lungo la Via Claudia Augusta, e da Milano verso Concordia e Aquileia, lungo la Via Annia. Essi, hanno sempre guardato con interesse la possibilità di utilizzare le vie d’acqua per penetrare il territorio e connettersi con il vicino Mare Adriatico.
  Nelle lagune antistante l’Alto Adriatico risiedevano vari scali utilizzati per il trasbordo delle loro merci. Ci riferiamo al noto Porto di Methamaucus, sito nei pressi dell’attuale Malamocco o in quello di Ad Portam, citato da vari storici del tempo, situato nella zona dell’attuale Porto Menai, nei pressi dell’antica Abbazia di S. Ilario, lo scalo di San Marco in Bocca di Lama, in faccia alle foci del Lama, un ramo del Brenta, o nei pressi di Fusina o Lizza Fusina, in cui sfociava uno dei Canali del Brenta.
  Ma i paleoveneti conoscevano molto bene anche il Porto Evrone, tramandatoci dalla descrizione della “terra dei fiumi”da Plinio il Vecchio nella sua famosa Naturalis Historia, e collocato nei pressi di Vallonga in cui il Bacchiglione allora sfociava in laguna. Nella stessa località è da collocare Portus Aedro o Portum Aedronem ricordato dallo stesso Plinio che affermava l’esistenza di uno scalo portuale sul margine interno della laguna e quindi l’esistenza di un punto di riferimento per i traffici dal mare verso l’entroterra e viceversa.
  Da questi scali fluviali tutti situati sulla gronda lagunare si poteva raggiungere il Porto di Pastene nei pressi di Portosecco di Pellestrina, Altinum, Fossa Clodia, Adria; Portus Brundulum - sulla Foce dell’Adige, dai quali si potevano raggiungere, per acque interne o via mare i Porti di Ravenna o di Aquileia.
  Lo stesso Strabone, geografo e scrittore greco, vissuto durante l’età di Augusto, aveva descritto con grande perizia le caratteristiche del territorio della Venetia, in cui esso aveva osservato che… il flusso ed il riflusso della mara penetra per largo spazio entro le terre dei Veneti, formando un’ampia area lagunare…
  Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, definisce lo spazio lagunare e litoraneo della Venetia, “La terra dei Fiumi”. Egli afferma che…” risalendo dal Delta Padano, dopo Adria, porto etrusco che aveva dato il nome al Mare Adriatico, si incontrano le foci originate dalla sovrabbondanza di acque dette “Fosse Filistine” nelle quali si riversano l’Adige che scende dalle Alpi tridentine ed il Togisono (Bacchiglione) che scende dalle campagne di Padova. Parte di queste acque alimenta anche il porto di Brondolo, come i due Meduaci, Minor e Major (i due rami del Brenta) ed il Bacino di Chioggia (Fossa Clodia-Canal Lombardo) alimentano il Porto Evrone. A queste acque si mescolano anche quelle del Po”.
  Più tardi, ma sempre prima della nascita di Venezia, Cassiodoro, Ministro di Teodorico nel V e VI Secolo d. C. rivolgendosi ai tribuni marittimi della Venetia, scriveva…” Ai nostri vantaggi si aggiunge il fatto che avete a disposizione un altro itinerario, sempre tranquillo per mancanza di pericoli. Infatti quando la furia dei venti impedisce di andare per mare, avete dinanzi il comodo e piacevole percorso fluviale. Le vostre navi non hanno da temere lo spirare violento dei venti, raggiungono la terra sane e salve e non possono affondare, esse che spesso si incagliano. Da lontano sembra quasi che siano condotte in mezzo ai prati, poiché non se ne vede lo scafo. Avanzano tirate da funi, esse che solitamente sono trattenute dalle gomene, e mutata la condizione gli uomini favoriscono la condizione camminando. Le navi da carico procedono senza fatiche e, invece della incertezza della navigazione a vela, si giovano del passo saldo dei marinai”….

L’attualità della LITORANEA VENETA
  L’idrovia Litoranea Veneta e Diramazioni rientra nel novero delle linee di Navigazione 2^ classe (linea n. 2-22).
  La fonte giuridica risale al Decreto Luogotenziale 31-5-1917, n. 1536, e successivamente con decreto del 4-10-1928 viene così definita: “LITORANEA VENETA - Conca del Cavallino - Porto Nogaro e suo prolungamento da Porto Buso all’Isonzo (Sdobba) per Grado e Barbana con direttivo al Porto di Monfalcone”.
  Il sistema idroviario denominato “Litoranea Veneta” rientra sotto la giurisdizione del Magistrato alle Acque di Venezia e in parte sotto la giurisdizione della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia.
  La Litoranea propriamente detta, cioè quella che inizia dalla Conca del Cavallino all’Isonzo ha un percorso di circa 109 chilometri. Di fatto, essa permette il collegamento tra la Laguna di Venezia e quella di Marano Grado in un percorso di circa134 chilometri e dalla Laguna di Venezia al Po di circa 60 chilometri. Un percorso che si sviluppa principalmente a ridosso della costa Nord-Adriatico.
  La Litoranea con le sue numerose diramazioni e lagune costituisce pertanto un vero e proprio sistema d’acque interne di valore interreginale in quanto ad essa sono interessate le economie delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia. Storicamente, l’attenzione dei promotori della rivitalizzazione della Litoranea Veneta fu sostanzialmente di carattere trasportistico-industriale, in quanto l’infrastruttura idroviaria con le sue diramazioni era fortemente connessa alle zone industriali di Monfalcone (cantieristica-cartaria), dell’Aussa-Corno e Porto Nogaro, del Pordenonese, dei porti interni del Sile (che sono collegati alla laguna attraverso la Conca di Portegrandi) e quelli del Portogruarese e Sandonatese.
  La Litoranea Veneta dal punto di vista infrastrutturale, soprattutto dopo la legge 380/90, istitutiva del sistema idroviario padano-veneto, assume un insostituibile ruolo di saldatura tra il sistema idroviario padano e quello del Nord-Est, dal Po a Trieste, con un interessante prolungamento dell’asta del Po. Infatti il sistema della Litorane, con il complesso delle sue principali diramazioni navigabili, supera i 500 chilometri (vedi elencazione allegata).

  In particolare, nell’ambito del territorio Veneto-Friulano-Isontino, la classificazione delle vie navigabili, oltre alla Litoranea Veneta, riconosce le seguenti tratte:

PordenoneLitoranea Veneta
(Fiumi Noncello-Meduna e Livenza);
UdineLitoranea Veneta
(Fiume Stella);
Latisana-sboccoLitoranea Veneta
(Fiume Tagliamento);
Portogruaro-sboccoLitoranea Veneta
(Fiume Lemene);
Zenson-sbocco sullaTreviso-Litoranea Veneta
(Fiume Sile);
S.Donà-sboccoLitoranea Veneta
(Fiume Piave);
Prolungamento Litoranea Veneta
da Porto Buso all’Isonzo;
Allacciamento perAquileia e Porto Buso.


  Il sistema Veneto-Friulano-Isontino risulta calibrato per natanti della portata lorda fino a 600 ton. Ma in considerazione del degrado di alcuni tratti di infrastruttura, più realisticamente, per natanti da 250 a 400 ton., rientrando peraltro nello standard attualmente diffuso sulle via d’acqua navigabili europee di carattere “regionale”.

  La Litoranea Veneta e le sue diramazioni costituiscono un sistema che va oltre le classificazioni sopra descritte perché direttamente connesso con altri sistemi direttamente comunicanti e rientranti nel Compartimento del Magistrato alle Acque di Venezia, cioè i sistemi Venezia-Brondolo-Po e Venezia-Padova-Este-Battaglia-Brondolo. Una risorsa lunga 514 chilometri per il turismo ed il diporto fluvio-lagunare.

Scheda Tecnica della LITORANEA VENETA

  • Biconca di Volta Grimana
  • sito dell’opera sul Fiume Po in Provincia di Rovigo
  • tipo di porte: vinciane, larghezza m. 24,
  • lunghezza m.224,5 salto m.4,3 tirante acqua 3.50, tirante
  • d’aria illimitato
  • Canale di Rosolina Km. 6
  • da Conca di Volta Grimana a Cavanella d’Adige destra
  • larghezza 25-30 m., tirante acqua 3.50,
  • ponti stradali 3 (Ratin, Gradara, Arzeroni) con tirante
  • d’aria di m. 6.50 e ponte ferroviario (Rosolina) con tirante
  • d’aria di m. 4.70 quota di navigazione: quota di marea
  • tipo di porte: vinciane e a scorrimento verticale,
  • larghezza m. 10, lunghezza m. 131, tirante d’acqua
  • m. 3.50, tirante d’aria m.6.50, salto m. 1.50
  • Conca di Cavanella d’Adige sinistra
  • tipo di porte: vinciane, larghezza m.10, lunghezza m. 131
  • salto m. 1.50, tirante d’acqua m. 3.50,
  • tirante d’aria illimitato
  • Canale di Valle Km. 9
  • dalla Conca di Cavanella d’Adige destra alla Conca di Brondolo
  • cunetta di fondo larghezza m.28-30, tirante d’acqua m. 3.50,
  • tirante d’aria illimitato, quota di navigazione: quota di marea
  • Conca di Brondolo (Chioggia)
  • tipo di porte: a scorrimento verticale, larghezza m.10,
  • lunghezza m. 110
  • salto m. 1.50, tirante d’acqua m.3.50,tirante d’aria m 6.50
  • Idrovia del Fiume Bacchiglione Km. 50
  • Dalla Conca di Brondolo a Pontelongo-Bovolenta-
  • Monselice/Battaglia T. - Bassanello Padova
  • Laguna di Venezia Km. 60
  • Dalla Conca di Brondolo-Chioggia-Pellestrina-Portosecco
  • Porto-Di Malamocco/Fusina/Padova-Venezia S. Marco
  • Murano-Burano-Treporti/Conca di Portegrandi-Treviso
  • Stato della navigabilità diverso da tratto a tratto minimo
  • consentito II e III cat.
  • Venezia-Fusina-Oriago-Mira-Stra-Padova-Portello Km. 24
  • Alveo del Brenta
  • Conca di Portegrandi
  • tipo di porte: vinciane, larghezza m.10, lunghezza m. 110
  • salto m. 1.50, tirante d’acqua m. 2.50, tirante d’aria illimitato
  • Fiume Sile Km. 20
  • da Portegrandi-Casale-Silea-Treviso
  • Laguna di Venezia S.Marco-Treporti-Conche del Cavallino Km. 20
  • cunetta di fondo m. 30-50, tirante d’acqua m. 1.50 –3,
  • tirante d’aria illimitato (esiste sul tratto Canale Pordelio un
  • solo Ponte girevole) con tirante d’aria di m. 3.50)
  • Conca del Cavallino sinistra
  • larghezza m. 20, lunghezza m. 78, tirante d’acqua m. 3.50,
  • tirante d’aria m. 8.50
  • Conca del Cavallino destra
  • larghezza m. 9.15, lunghezza m. 42.50,
  • tirante d’acqua m. 3.50, tirante d’aria m. 8.50
  • Tratto Conche del Cavallino-Conca di Cortellazzo Km. 15
  • cunetta di fondo m.30-70, tirante d’acqua m. 3-6
  • tirante d’aria illimitato (esistono sul tratto tre ponti di cui solo due girevoli) un quanto il Ponte di Jesolo sul Canale Cavetta
  • è da lungo tempo bloccato con tirante d’aria di m. 1.80
  • gli altri due con tirante d’aria di m.2.30 e m.2.50
  • larghezza m. 10, lunghezza m. 81 tirante d’acqua m. 3.50,
  • tirante d’aria ostacolato da un ponte girevole di altezza m. 2.3
  • Tratto Fiume Piave da S. Donà a Cortellazzo Km. 26
  • cunetta di fondo m.80-120, tirante d’acqua m. 3-6,
  • tirante d’aria m.10
  • Conca di Revedoli
  • larghezza m. 10, lunghezza m.81,tirante d’acqua m. 3.50
  • tirante d’aria m. 10 (ponte girevole inutilizzabile a lato).
  • Tratto da Revedoli a Porto S. Margherita-Caorle Km. 12
  • cunetta di fondo m. 20-80, tirante d’acqua m. 2.50-5.
  • tirante d’aria m. 10 (sul tratto esistono tre ponti girevoli ed uno
  • fisso con tirante d’aria di m. 2.50-10: Torre di Fine ponte
  • girevole m. 2.20, Canal Largon ponte fisso m. 10, Canale
  • Largon ponte girevole ed aperto ma inutilizzabile, S. Margherita fisso m. 10)
  • Fiume Livenza, da Porto S. Margherita a Porto Buffolè-Pordenone Km. 96
  • si risale il Livenza fino a Motta e Porto Buffolè, poi il Meduna
  • fino a Prata ed il Noncello fino a Pordenone
  • Fiume Lemene, da Caorle a Concordia-Portogruaro Km. 25
  • si raggiunge il Lemene risalendo il Canale Loncon dal Canale Saetta
  • Porto S.Margherita-Caorle-Porto Falconera-Porto Baseleghe-Bibione Km. 15
  • lunetta di fondo m. 20-80, tirante d’acqua m. 2.5-5,
  • tirante d’aria minimo m.2.80 (1-ponte girevole ma sempre fisso
  • m. 2.80, 2-viadotto Canale Saetta m. 10,3 – Viadotto Canale Baseleghe m. 14.5)
  • Tratto Porto Baseleghe-Bevazzana riva destra Tagliamento Km. 6
  • cunetta di fondo m. 10-80, tirante d’acqua m. 1.50-5,
  • tirante d’aria illimitato.
  • Conca di Bevazzana riva destra Tagliamento
  • larghezza m. 10, lunghezza m. 81, 10, tirante d’acqua m. 3.50,
  • tirante d’aria limitato da ponti stradali fissi di m. 2.4 - 5
  • Fiume Tagliamento tratto da Latisana a Bevazzana destra Km. 15
  • cunetta di fondo m. 80-120, tirante d’acqua m. 3.50 - 5
  • tirante d’aria illimitato
  • Conca di Bevazzana riva sinistra Tagliamento
  • larghezza m. 10, lunghezza m.81, 10,
  • tirante d’acqua m. 3.5 tirante d’aria, illimitato (il ponte girevole della conca ha un tirante d’aria di m. 2.40)
  • Tratto Conca di Bevazzana riva sinistra Tagliamento-Marano Lagunare Km. 17
  • cunetta di fondo m. 20-250, tirante d’acqua m. 2-5,
  • tirante minimo m. 7.50
  • Tratto Porto di Lignano Sabbiadoro alle sorgenti del Fiume Stella Km. 20
  • Da Marano o dal Porto di Lignano Sabbiadoro si risale il Fiume Stella fino a Palazzolo e a Rivarotta
  • cunetta di fondo m. 20-100, tirante d’acqua m. 2-5, tirante d’aria m. 10
  • Tratto Marano Lagunare-Fiume Corno-Portonogaro Km. 25
  • Fiume Aussa-Torviscosa-Cervignano (partendo da Marano o da Porto Buso si possono raggiungere le importanti località suddette)
  • cunetta di fondo m. 20-60,
  • Fiume Corno delimitato a m. 4 da linee elettriche
  • Tratto Porto Buso-Aquileja Km. 14
  • (da Porto Buso si può risalire il canale Anfora o il fiume Natissa fino ad Aquileja)
  • cunetta di fondo m. 12-50, tirante d’acqua m. 2-8, tirante d’aria illimitato
  • Tratto dalla Laguna di Marano alla Laguna di Grado Km. 20
  • (con la Laguna di Venezia, quelle di Marano e di Grado costituiscono i più splendidi paesaggi lagunari del Mediterraneo)
  • cunetta di fondo m.20-80, tirante d’acqua m. 2-8, Tirante d’aria illimitato Km 18
  • cunetta di fondo m. 20-100, tirante d’acqua m. 2-8.50,
  • tirante d’aria minimo m. 7.50 (esistono sul tratto 3 ponti
  • girevoli con tirante d’aria rispettivamente : Isonzato m 2.20,
  • Canale Cucchini m. 1.90, Belvedere m. 7.50)
  • Punta Sdobba, Monfalcone, Duino, Miramare, Barcola, Trieste, Muggia Km. 25
  • (Possibili escursioni lungo il fiume Timavo. Dopo punta Sdobba il percorso idroviario si conclude nel Golfo di Trieste fino al Confine della Slovenia)