Il porto di Chioggia | Notizie ed eventi | Rivista Ufficiale | Seariver 2000 | Articolo 8


di Renato Chisso
Assessore Politiche per l’Ambiente e la Mobilità - Regione Veneto


  “La Regione Veneto ha nel Piano dei trasporti uno dei programmi guida della propria azione. In questo Piano la realtà di Chioggia e, all’interno di questa realtà, il porto commerciale hanno una valenza di primo piano”. Renato Chisso, subentrato nella primavera dell’anno scorso nella gestione del settore dei trasporti a Raffaele Bazzoni appare determinato al massimo nel dare attuazione agli assunti di programma. “Il porto di Chioggia –sottolinea l’assessore Chisso- deve essere inserito in una circuitazione che consenta di movimentare con grande velocità le merci che provengono dallo scalo o che vi sono dirette. Per farlo c’è bisogno di infrastrutture, che sono indispensabili, non solo per la portualità di Chioggia ma anche per l’intera realtà comprensoriale che si completa con l’area del Cavarzerano e del Conense”.
  L’assessore Chisso che ama citare dati e fatti, si riferisce all’incontro incentrato sul sistema ferroviario del Veneto, svoltosi lo scorso 7 di marzo a Vigodarzere. “Lì –precisa Chisso- abbiamo posto le basi, letteralmente abbiamo messo la prima pietra del sistema veneto di metropolitana leggera, la più grande opera regionale per la quale è già previsto un finanziamento di 660 miliardi. Un’iniziativa, la nostra, che è stata progettata e che viene avviata col pieno accordo con le Ferrovie dello Stato. Un protocollo d’intesa che reca le firme del presidente Galan e del responsabile dell’Azienda delle ferrovie, Cimoli è alla base di questo lavoro enorme che impegnerà la Regione per parecchi anni”. Per la realtà di Chioggia e per il suo porto, sostiene l’assessore ai trasporti, l’attuazione del sistema di metropolitana leggera consentirà il collegamento diretto con l’interporto di Rovigo. “La Regione è inoltre impegnata –aggiunge Chisso- a realizzare anche un’altra importante infrastruttura, il collegamento su ferro tra Chioggia e Padova, in modo che il porto lagunare sia collegato con l’interporto padovano, che rappresenta uno dei punti forti della movimentazione delle merci nel Nord Est”.
  Per quest’ultimo intervento la Regione ha già proceduto ad affidare il progetto esecutivo. I finanziamenti necessari sono nell’ordine di alcune centinaia di miliardi, un problema sostanziale ma sicuramente superabile in relazione all’importanza dell’intervento e delle conseguenze che da esso possono derivare per il decollo dell’intera area meridionale della provincia di Venezia.
  Per l’area di Chioggia, per il riordino della sua viabilità, la Regione è impegnata anche in un altro intervento, il grande cavalcavia di Brondolo, da realizzare in collaborazione con l’Amministrazione provinciale. C’è già il progetto. Il finanziamento è disponibile, al momento attuale, nella misura del 50 per cento.
  C’è, in un quadro complessivamente positivo, anche un punto nero. E’ lo stesso assessore a segnalarlo. “Per la strada ‘dei vivai’ –spiega infatti Chisso- una strada che per i collegamenti verso Padova rappresenterà un’alternativa alla Romea ormai impercorribile, ci troviamo di fronte ad un atteggiamento di netta chiusura da parte del Governo. Come Regione abbiamo indicato un piano di interventi di adeguamento e potenziamento della rete stradale indicando in 150 miliardi l’importo annuale necessario di un intervento da completare in tre anni, in tutto 450 miliardi. Il Governo ci ha offerto complessivamente una novantina di miliardi. Abbiamo per il momento lasciato perdere.
  Non perché si voglia rinunciare agli interventi, ma perché intendiamo approfondire questo problema, quello della ‘strada dei vivai’ ed altri e ripresentarli poi con maggior forza. Siamo fermamente intenzionati a portarli a soluzione. Le infrastrutture rappresentano per tutta la realtà del Veneto la risposta che l’imprenditoria aspetta dalla pubblica amministrazione. Più urgente che altrove una risposta del genere è per Chioggia. I problemi di questa realtà, i vincoli al suo sviluppo sono in gran parte derivati dal suo isolamento. E’ nostro intento fare di questo dato di fatto un elemento storico, nel senso che ce ne ricorderemo come di qualcosa che esisteva e che tra qualche anno si farà sentire meno fino a scomparire”
  La portualità di Chioggia, la peculiarità che le consente di porsi come elemento nodale tra il tradizionale cabotaggio e la navigazione interna sono –questa la posizione dell’assessore Chisso e della Regione- un punto fermo nella programmazione dei trasporti. Un assunto dimostrato dall’attenzione, dai finanziamenti, dalla considerazione che fa di Val da Rio, lo scalo commerciale che sta nascendo in questi anni, una piastra di primario interesse, oltre che una delle maglie del Corridoio adriatico nel quale il Veneto ambisce risultare elemento di cerniera tra il Sud ed il Nord dell’Europa.